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Selvatiche alla “Valletta”

18 Aprile 2015

bellis-perennis-

Questo è il loro momento, sono arrivate, ed essendo creature sociali sono arrivate tutte insieme; non una margherita, ma un tappeto di margherite, non una violetta, ma un mare di violette e poi una cascata di primule, un intero prato di anemoni: le selvatiche hanno invaso il giardino ed impazzano ovunque senza pudore.   Veloci come sono arrivate, spariranno.   Le annuali moriranno, non senza prima avere sparso il seme ed essersi assicurate una progenie; le bulbose riposeranno sotto la superficie del terreno e le erbacee perenni aspetteranno, discrete e quasi invisibili, l’arrivo di una nuova primavera.

Keyhole garden

22 Gennaio 2015

Keyhole a)

 KEYHOLE    GARDEN

Il keyhole garden  è stato ideato per essere utilizzato nelle zone più aride e calde dell’Africa  ma in seguito alle sempre più frequenti estati  siccitose  sta diventando popolare  anche in alcune aree del Nord America come il Texas e l’Arizona.   Dal punto di vista strutturale non differisce poi molto dall’hugelkultur ( vedi precedente articolo).    Il concetto è sempre quello di un letto rialzato che trattiene umidità  e sostanze nutritive, a differenza di quest‘ultimo è  circolare, fornito di un cilindro centrale per il compostaggio e di un accesso per raggiungerlo;  visto dall ’alto  ricorda il profilo di una  serratura, da cui il nome.   In Africa, in mancanza di legname, viene  interamente costruito con cartone e carta pressata, da noi credo sia più semplice servirsi dello stesso mix di tronchi, rami, rametti, residui di potature  e foglie che abbiamo usato per l’hugelkultur.        Il keyhole garden viene costantemente nutrito dagli scarti organici che versiamo nel cilindro di compostaggio e questo ci permette  di utilizzare in modo intensivo un piccolo spazio che possiamo sfruttare al meglio coltivando contemporaneamente diversi ortaggi.  La coltivazione mista, meglio se adottando i principi della consociazione tra vegetali, è molto adatta per piccole superfici; può sembrare un po’ caotica e meno funzionale di quella tradizionale ma offre numerosi vantaggi, ci aiuta a non impoverire troppo il terreno e a mantenerne la fertilità e consente un miglior controllo dei parassiti e delle patologie delle piante.

 

Keyhole  (1)
Si traccia una circonferenza che non superi due metri di diametro e nel centro si colloca un cilindro di compostaggio in rete metallica, creando sul fondo una zona di drenaggio con sassi e cocci.
Keyhole   (2)
Si accumulano tronchi, cartone e in seguito rami e rametti.
Keyhole  (3)
Si crea una struttura di contenimento; ci si può servire di mattoni o sassi o, come in questo caso, di una semplice rete metallica, prevedendo una zona di accesso al cilindro di compostaggio.
Keyhole  (4)
Si continua ad aggiungere materiale decomponibile terminando con uno strato di 5 – 10 cm. di terra, favorendo una pendenza dal centro verso l’esterno al fine di agevolare lo scorrimento dell’acqua.
keyhole (5)
Si termina con uno strato di paglia.
keyhole  (6)
Keyhole garden piantumato con melanzane, bietole, cipolle, pomodori, basilico e nasturzi.

Hugelkultur

27 Novembre 2014

Quest’anno ho deciso di  estendere anche all’orto la sperimentazione sul giardinaggio senza irrigazione adottando alcune tecniche colturali che dovrebbero permettermi  di limitare l’uso dell’acqua.   Una di queste è l’hugelkultur  o coltura rialzata, un antico sistema  riportato in uso dal permacultore  austriaco Sepp Holzer.
Consiste nell’accumulare  tronchi d’albero,  rami e altro materiale organico,  meglio se  parzialmente degradato,  e coprire il tutto con terra e paglia;  in questo modo si riproduce quello che avviene nel sottobosco dove gli alberi caduti si decompongono diventando spugnosi e assorbono acqua che poi restituiscono, insieme con le sostanze nutritive, alle giovani piantine.    Adottando questo metodo non avremo più la necessità di vangare o zappare il terreno , ridurremo la quantità d’acqua che ci serve per irrigare e ci assicureremo la produzione di un suolo che con il passare del tempo diventerà sempre più fertile e ricco di humus senza bisogno di fertilizzanti

Realizzazione
Possiamo costruire l’hugelkultur a livello del suolo oppure interrarne una parte;  non ci sono regole riguardo all’altezza,  più l’aiuola a cumulo è alta meglio è perché tratterrà più a lungo  l’umidità, dobbiamo invece contenere l’ampiezza perché ogni punto dell’hugelkultur  deve poter essere raggiungibile senza essere calpestato per evitare che il compattamento  del terreno limiti il passaggio dell’acqua e dell’aria.

hugelkultur a
Si scava una trincea di lunghezza variabile, larghezza non superiore a m. 1 e profondità 30 -35 cm . Si accumulano tronchi di piante dal legno facilmente decomponibile come pioppo,  ontano, mandorlo,acero e betulla, evitando o comunque limitando l’uso di conifere.
hugelkultur  b
Sopra i tronchi più grossi si aggiungono tronchi più sottili, rami e rametti.
hugelkultur  c
Si aggiungono foglie, paglia, compost.
hugelkultur  d
Si copre con uno strato di 5 - 10 cm. di terra.
hugelkultur  .eJPG
Si aggiunge uno strato di paglia.
hugelkultur  f
Hugelkultur dopo la piantumazione.

Diario del giardino – novembre 2014

10 Novembre 2014

Grazie al clima mite di quest’anno il giardino è ancora pieno di colori.   Sono in fiore tutte le salvie ornamentali, le gaure, le plumbago, i teucrium fruticans e poi cosmee, nasturzi, epilobium…. persino i cisti e le phlomis abbozzano, fuori stagione, una ripresa di fioritura.

HELLEBORUS ARGUTIFOLIUS ranuncolaceae

22 Aprile 2014

Pianta perenne sempreverde con grandi foglie coriacee e fiori verde tenero dalla fine dell’inverno all’inizio della primavera.

  • H : 80 cm
  • D : 80 cm
  • Rusticità : -12/-15°C
  • Resistenza alla siccità : B
  • Esposizione : sole  o ombra